L’antico Borgo di Otranto: tra storia e religione

Otranto, detta anche “la città dei Martiri” è il vero gioiello del Salento, un ponte fra Occidente ed Oriente, un territorio pieno di spiagge caraibiche, un luogo ricco di storia, arte, cultura. Passeggiare tra le strade di Otranto è un’emozione che raramente si dimentica. I vicoletti, i monumenti e la bellezza antica del centro storico, le conferiscono un fascino ineguagliabile, capace di rapire lo sguardo e il cuore di ogni visitatore. Il centro storico accoglie turisti da tutto il mondo che amano perdersi nelle ricchezze storiche che offre: la Cattedrale cone le ricchezze storiche interne, il Castello aragonese, la cinta muraria.

Salta subito all’occhio come Otranto sia una città fortificata, il cui borgo antico sia racchiuso dalle mura difensive che consentono tramite la Porta Alfonsina l’accesso al proprio interno. La posizione geografica ha infatti da sempre rappresentato un’arma a doppio taglio, un’opportunità ma anche una minaccia per la città: spesso è stata teatro di invasioni e conflitti mirati all’occupazione della zona, che per molto tempo ha rappresentato il centro commerciale del Salento.
Tutto inizia quando i coloni greci fondano il villaggio, in piena espansione di quella che sarebbe stata poi conosciuta come Magna Grecia. Nel corso dei secoli Otranto fu conquistata dai Longobardi, dai Bizantini, dagli Angioini, dagli Aragonesi e dai Turchi, per poi finire sotto il regno di Venezia ed anche nelle mani francesi. Una lunga serie di popoli e predomini si alternarono nel controllo della città, che inevitabilmente conserva ancora oggi i segni di questi passaggi; lo si evince nei tesori artistici, nella cultura, nelle opere architettoniche che sono giunte ai giorni nostri.

Il Castello Aragonese è la roccaforte difensiva della città di Otranto, oggi scrigno di cultura e conoscenza che brulica di eventi e mostre di carattere internazionale.
Danneggiato, riparato e ricostruito, il forte ha visto modifiche già dopo l’assedio del 1067, ma fu in seguito allo storico attacco saraceno del 1480 che la struttura difensiva fu ampliata e dotata di torrioni con cannoniere.

La cattedrale, edificata sui resti di un villaggio messapico, di una domus romana e di un tempio paleocristiano, fu fondata nel 1068 dal vescovo normanno Guglielmo. È una sintesi di diversi stili architettonici comprendendo elementi bizantini, paleocristiani e romanici.
Di grande impatto scenico è il l’ampia decorazione musiva pavimentale che si sviluppa lungo le navate, il presbiterio e l’abside. Fu commissionato dal primo arcivescovo latino della città, Gionata, e fu eseguito tra il 1163 e il 1165 da un gruppo di artisti capeggiati da Pantaleone (mosaico)Pantaleone, un monaco basiliano del monastero di San Nicola di Casole.

Passeggiando tra le maestose mura è possibile apprezzare diversi particolari architettonici come le torri Alfonsina, Duchessa e Ippolita, il bastione detto Punta di Diamante, e la Sala Triangolare realizzata con tecniche difensive innovative che ne fanno uno degli esempi più importanti per l’architettura militare dell’epoca.

Ma Otranto è famosa anche per le spiagge immacolate tra queste ricordiamo soprattutto la Spiaggia degli Alimini bordata da dune incontaminate, tra i profumi tipici della macchia mediterranea e sabbia immacolata. La Baia dei Turchi, una suggestiva lingua di sabbia bianca costeggiata da ricca vegetazione mediterranea e Porto Badisco, un’insenatura da sogno dove approdò, secondo la leggenda, Enea durante la sua fuga da Troia.